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È LA SOMMA CHE FA IL TOTALE

NEL 2018, LA RACCOLTA RELATIVA AI GIOCHI D'AZZARDO, L'INSIEME DELLE GIOCATE, È STATA DI 107,3 MILIARDI, CHE DIVISI PER IL NUMERO DI GIOCATORI, SENZA "NEONATI COMPRESI", PORTA A UNA SPESA MEDIA DI 5.800 EURO.


 Negli ultimi anni la spesa degli italiani per il gioco d'azzardo è sistematicamente cresciuta, palesando così il reale atteggiamento dello Stato nei suoi confronti, il contrasto fatto solo a chiacchiere e a proclami.

La raccolta negli ultimi cinque anni è passata dagli 84,3 miliardi del 2014 ai 107,3 miliardi del 2018, con un incremento percentuale del 27,28% in quattro anni, in termini assoluti, un aumento di 23 miliardi.

A conferma che più si gioca è più lo Stato guadagna e che la struttura premiale di tutti i giochi d'azzardo è progettata per indurre a giocare, anche finanziando i giocatori con piccoli premi, anche le vincite nello stesso periodo sono aumentate come la raccolta, 23,9 miliardi.

E infatti il margine per i monopoli è salito dagli 8,3 miliardi del 2014 agli 8,8 del 2015, ai 10,4 del 2016, ai 10,3 del 2017 e ai 9,9 dell'anno scorso, incassando complessivamente in cinque anni 47,7 miliardi, in media 9,54 miliardi l'anno.

Per evitare allarmi e proteste, i monopoli e i suoi ascari hanno "cancellato" la raccolta dalla comunicazione, parlando di "spesa", dato posticcio risultante dalla differenza tra raccolta e vincite, cercando di imporre una visione economicistica del gioco d'azzardo e nasconderne così gli aspetti drammatici a livello personale.

Affermare che nel 2018 gli italiani hanno speso per l'azzardo 15,90 miliardi non ha lo stesso drammatico impatto che dire che hanno giocato 107,3 miliardi. Valorizzare il dato della spesa ha solo un intento decettivo.

Il dato significativo, di cui occorre tener conto, non è quanto in media i giocatori vincono o perdono, ma quanto giocano; dal punto di vista dell'insorgenza di disturbi da gioco d'azzardo, la vincita o la perdita sono irrilevanti.

La raccolta, l'entità delle giocate, deve essere letto come tempo dedicato al gioco d'azzardo, sottratto agli affetti, alle relazioni sociali, alla scuola, al lavoro, alla propria vita e sintomo di disagio e malattia.

Chi se ne frega se dopo ore passate a pigiare i tasti di una slot machine, il saldo economico sia positivo o negativo, quello che rileva sono le ore buttate davanti alle macchinette o sprecate in altre forme di giochi d'azzardo.

I monopoli e i signori del gambling, questi professionisti delle illusioni, lo sanno benissimo, ecco perché cercano in tutti i modi di convincerci che l'azzardo rappresenti un innocente passatempo, anche se rovina la vita a milioni di persone, e che se giochiamo 100 non importa, nonostante le conseguenze, non vale neanche la pena parlarne, l'importante è che vinciamo 80.




Postato il 18/02/2019 15:29 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: gioco d'azzardpo - slot machine - erario

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