Ultime Notizie | Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiUltime Notizie da 'Il blog di Osvaldo Asteriti'
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Avvocato Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Hanno l’aspetto colorato e “amichevole”, innocuo, tanto da sembrare adatti anche ai bambini, una grafica ammiccante e nomi suggestivi e benauguranti, si trovano praticamente ovunque e costano da 1 a 20 euro ciascuno.
Parliamo dei tagliandi delle lotterie nazionali a estrazione istantanea, i gratta e vinci, una delle espressioni più insidiose e pericolose per la salute dei giocatori tra i giochi d’azzardo offerti dai monopoli.
Godono di una incomprensibile tolleranza, tant’è che nonostante tutti gli studi sul tema li indichino come il gioco d’azzardo “più amato dagli italiani”, preferito soprattutto dai ragazzi e dalle donne, non se ne parla quasi mai e per il Governo sono “invisibili”.
Sul sito dei monopoli, l’”elenco alfabetico delle lotterie attive” ne enumera 42. L’icona di otto di queste è in bianco e nero e accanto compare la dicitura “Lotteria non più attiva” (?), si tratta di otto lotterie istantanee, cessate il giorno dell’entrata in vigore del decreto dignità, che impone di indicare sui tagliandi le avvertenze sul rischio dipendenza, di cui erano sprovvisti.
In realtà, le lotterie istantanee attive sono “solo” 27, mentre sul sito, chissà perché, oltre alle ultime cessate ci sono anche alcune lotterie cessate con precedenti provvedimenti.
Stante questi numeri, la sottovalutazione della loro pericolosità risulta ancora più incomprensibile, considerato che possiedono tutte le caratteristiche che rendono il gioco d’azzardo pericoloso per la salute: l’offerta ampia e variegata, la facile disponibilità e accessibilità, la facilità di gioco, spesso strumentalmente contrabbandata come facilità di vincita, la velocità e la conseguente frequenza di consumo.
La vera pericolosità dei gratta & vinci, tuttavia è nascosta, sotto gli occhi di tutti, nella loro struttura premi. Qualunque sia il prezzo dei tagliandi, l’analisi della struttura premi di tutte le lotterie istantanee mostra in maniera evidente che la stessa è cinicamente progettata per indurre dipendenza.
Le lotterie attive hanno distribuito, solo come primo lotto, più di un miliardo di biglietti, numero che viene continuamente reintegrato con nuove emissioni, di cui però i monopoli non danno alcuna evidenza. Su un miliardo di biglietti (1.052.480.000), poco più di un quarto, il 26,35% (277.332.328), contengono un premio. Sì, ma quale premio?
Più della metà dei premi in palio, il 52,08% (144.455.930) in realtà non sono veri premi, non fanno vincere nulla, ma restituiscono solo il prezzo di acquisto del biglietto, senza comportare alcun reale arricchimento per il giocatore, spingendolo oltretutto a giocare nuovamente, nella illusione di aver vinto, così come un altro 29,34% del totale, il 63,37% dei premi residui, che consegnano il doppio della giocata.
Un giocatore che spende 5 euro per acquistare un gratta & vinci e grattando la vernicetta scopre di aver “vinto” … 5 euro, infatti, non farà altro che acquistare un altro tagliando, continuando a giocare, aumentando così le probabilità di perdere e ammalarsi.
Nell’ultima lotteria istantanea, indetta il 5 settembre scorso, da 2 euro, ci sono, ad esempio, 5.356.800 “premi” da rigiocare, da 2 euro, su un totale di 9.804.505 premi totali, il 54,94%, il 28% del totale, 2.764.800 biglietti vincenti contengono premi da 5 euro e così via.
Più di un premio su due alcun non comporta alcun incremento patrimoniale per il giocatore che se lo aggiudica, ma solo il rischio della dipendenza, attraverso l’induzione alla ripetizione della giocata.
E non si tratta di un errore o di una singolarità: questa percentuale si riscontra in tutte le lotterie istantanee.
Che lo Stato e i concessionari sfruttino in modo consapevole e spietato l’illusione delle persone che il gioco d’azzardo possa rappresentare una scorciatoia per diventare ricchi, e la pubblicità induce e rafforza questa illusione, è infatti dimostrato dai numeri.
Il 99,49%, dei premi in palio consegna ai giocatori che se ne aggiudichi uno, una somma tra il prezzo della giocata e 100 euro, mentre i primi premi, superiori a centomila euro sono … 121, lo 0,000043% del totale.
Insomma, i dati sono sotto gli occhi di tutti, ma molti sembrano non accorgersi della potenzialità lesiva di un “sistema” basato sulla induzione al gioco, attraverso meccanismi insidiosi e invincibili.
I gratta e vinci non costituiscono un rito di passaggio verso forme di gioco, e dipendenza, più “dure” e pericolose, ma sono dotati di una elevata autonoma capacità lesiva, di una propria nocività, a danno dei giocatori.
Nonostante queste caratteristiche, che li rendono uno dei giochi d’azzardo più insidiosi e pericolosi tra quelli presenti sul mercato, i gratta e vinci vengono trattati con una incomprensibile indulgenza, presentati come un gioco d’azzardo a pericolosità attenuata, quasi neppure un vero e proprio gioco d’azzardo, considerato adatto anche ai bambini, a cui regalarli magari per il loro compleanno.
Insomma il sistema è realizzato per rendere molto più probabile “vincere” una dipendenza che un premio, confermando così che la patologia rappresenta il più importante fattore critico di successo del business del gioco d’azzardo.
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http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=456 Hanno l’aspetto colorato e “amichevole”, innocuo, tanto da sembrare adatti anche ai bambini, una grafica ammiccante e nomi suggestivi e benauguranti, si trovano praticamente ovunque e costano da 1 a 20 euro ciascuno.
Parliamo dei tagliandi delle lotterie nazionali a estrazione istantanea, i gratta e vinci, una delle espressioni più insidiose e pericolose per la salute dei giocatori tra i giochi d’azzardo offerti dai monopoli.
Godono di una incomprensibile tolleranza, tant’è che nonostante tutti gli studi sul tema li indichino come il gioco d’azzardo “più amato dagli italiani”, preferito soprattutto dai ragazzi e dalle donne, non se ne parla quasi mai e per il Governo sono “invisibili”.
Sul sito dei monopoli, l’”elenco alfabetico delle lotterie attive” ne enumera 42. L’icona di otto di queste è in bianco e nero e accanto compare la dicitura “Lotteria non più attiva” (?), si tratta di otto lotterie istantanee, cessate il giorno dell’entrata in vigore del decreto dignità, che impone di indicare sui tagliandi le avvertenze sul rischio dipendenza, di cui erano sprovvisti.
In realtà, le lotterie istantanee attive sono “solo” 27, mentre sul sito, chissà perché, oltre alle ultime cessate ci sono anche alcune lotterie cessate con precedenti provvedimenti.
Stante questi numeri, la sottovalutazione della loro pericolosità risulta ancora più incomprensibile, considerato che possiedono tutte le caratteristiche che rendono il gioco d’azzardo pericoloso per la salute: l’offerta ampia e variegata, la facile disponibilità e accessibilità, la facilità di gioco, spesso strumentalmente contrabbandata come facilità di vincita, la velocità e la conseguente frequenza di consumo.
La vera pericolosità dei gratta & vinci, tuttavia è nascosta, sotto gli occhi di tutti, nella loro struttura premi. Qualunque sia il prezzo dei tagliandi, l’analisi della struttura premi di tutte le lotterie istantanee mostra in maniera evidente che la stessa è cinicamente progettata per indurre dipendenza.
Le lotterie attive hanno distribuito, solo come primo lotto, più di un miliardo di biglietti, numero che viene continuamente reintegrato con nuove emissioni, di cui però i monopoli non danno alcuna evidenza. Su un miliardo di biglietti (1.052.480.000), poco più di un quarto, il 26,35% (277.332.328), contengono un premio. Sì, ma quale premio?
Più della metà dei premi in palio, il 52,08% (144.455.930) in realtà non sono veri premi, non fanno vincere nulla, ma restituiscono solo il prezzo di acquisto del biglietto, senza comportare alcun reale arricchimento per il giocatore, spingendolo oltretutto a giocare nuovamente, nella illusione di aver vinto, così come un altro 29,34% del totale, il 63,37% dei premi residui, che consegnano il doppio della giocata.
Un giocatore che spende 5 euro per acquistare un gratta & vinci e grattando la vernicetta scopre di aver “vinto” … 5 euro, infatti, non farà altro che acquistare un altro tagliando, continuando a giocare, aumentando così le probabilità di perdere e ammalarsi.
Nell’ultima lotteria istantanea, indetta il 5 settembre scorso, da 2 euro, ci sono, ad esempio, 5.356.800 “premi” da rigiocare, da 2 euro, su un totale di 9.804.505 premi totali, il 54,94%, il 28% del totale, 2.764.800 biglietti vincenti contengono premi da 5 euro e così via.
Più di un premio su due alcun non comporta alcun incremento patrimoniale per il giocatore che se lo aggiudica, ma solo il rischio della dipendenza, attraverso l’induzione alla ripetizione della giocata.
E non si tratta di un errore o di una singolarità: questa percentuale si riscontra in tutte le lotterie istantanee.
Che lo Stato e i concessionari sfruttino in modo consapevole e spietato l’illusione delle persone che il gioco d’azzardo possa rappresentare una scorciatoia per diventare ricchi, e la pubblicità induce e rafforza questa illusione, è infatti dimostrato dai numeri.
Il 99,49%, dei premi in palio consegna ai giocatori che se ne aggiudichi uno, una somma tra il prezzo della giocata e 100 euro, mentre i primi premi, superiori a centomila euro sono … 121, lo 0,000043% del totale.
Insomma, i dati sono sotto gli occhi di tutti, ma molti sembrano non accorgersi della potenzialità lesiva di un “sistema” basato sulla induzione al gioco, attraverso meccanismi insidiosi e invincibili.
I gratta e vinci non costituiscono un rito di passaggio verso forme di gioco, e dipendenza, più “dure” e pericolose, ma sono dotati di una elevata autonoma capacità lesiva, di una propria nocività, a danno dei giocatori.
Nonostante queste caratteristiche, che li rendono uno dei giochi d’azzardo più insidiosi e pericolosi tra quelli presenti sul mercato, i gratta e vinci vengono trattati con una incomprensibile indulgenza, presentati come un gioco d’azzardo a pericolosità attenuata, quasi neppure un vero e proprio gioco d’azzardo, considerato adatto anche ai bambini, a cui regalarli magari per il loro compleanno.
Insomma il sistema è realizzato per rendere molto più probabile “vincere” una dipendenza che un premio, confermando così che la patologia rappresenta il più importante fattore critico di successo del business del gioco d’azzardo.
]]>2019-09-11T10:53:41+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Il successo del business del gioco d’azzardo si basa sulla dipendenza delle persone che lo praticano, ma questo si sapeva già. Secondo lo studio dell’ISS, nel 2017 hanno giocato d’azzardo 18,5 milioni di italiani adulti, di questi 5 milioni, quasi uno su tre, hanno problemi di dipendenza di diverso grado, mentre 70.000 minori su 700.000 sono giocatori problematici. Insomma, per la “filiera” dell’azzardo, il sistema più sicuro di guadagnare è quello di assicurarsi che le persone sviluppino dipendenza, che non riescano più a fare a meno di giocare d’azzardo. Ecco quindi gli innumerevoli sistemi pensati e attuati per giungere, in maniera spietata, a questo risultato: le dimensioni dell’offerta, gli stimoli sensoriali ipnotici delle macchinette, le quasi vincite, i mini premi, per ricordare solo i più evidenti. Ora, si è superato questo scenario, si è arrivati al gioco d’azzardo offerto gratis alle persone, per distribuire piccoli premi e attirarle così nella rete del gioco d’azzardo. Ci riferiamo alla c.d. lotteria degli scontrini, che partirà fra pochi mesi e alla partenza, dal 18 luglio, di una modalità “complementare e gratuita” del gioco del lotto, il “Simbolotto”, entrami senza spese per i giocatori. La prima, con la scusa di combattere l’evasione fiscale, offre la possibilità di ottenere a richiesta dei ticket gratis, facendo la spesa e registrandosi sul sito dei monopoli, con evidenti e ovvi problemi di violazione della privacy, la seconda offre ai giocatori del lotto dei simboli generati automaticamente e gratis per partecipare a un altro gioco (d’azzardo) senza spese ulteriori. Per la prima, si potrebbe osservare che se l’obiettivo della c.d. lotteria degli scontrini fosse effettivamente quello di contrastare l’evasione fiscale, basterebbe consentire alle persone di scaricare fiscalmente gli scontrini, invece di indurle a partecipare a un gioco d’azzardo. Per il “Simbolotto”, introdotto “al fine di soddisfare le richieste emerse nelle indagini di mercato svolte” (sic) dal concessionario, la strategia è più scoperta: il giocatore non dovrà neppure chiedere, ma giocando al lotto parteciperà anche automaticamente al “Simbolotto”. L’entità dei premi svela l’a logica dell’operazione: per il “Simbolotto, una volta la posta nel caso di corrispondenza di due simboli presenti sullo scontrino con quelli estratti e 5 volte nel caso di tre simboli. L’obiettivo è sempre il medesimo: indurre al gioco d’azzardo, in questo caso offrendo di partecipare gratis, distribuendo premi bagatellari destinati al rigioco immediato, il meccanismo più efficace e più rodato per indurre dipendenza, vero fattore critico di successo del business del gioco d’azzardo. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=455 Il successo del business del gioco d’azzardo si basa sulla dipendenza delle persone che lo praticano, ma questo si sapeva già. Secondo lo studio dell’ISS, nel 2017 hanno giocato d’azzardo 18,5 milioni di italiani adulti, di questi 5 milioni, quasi uno su tre, hanno problemi di dipendenza di diverso grado, mentre 70.000 minori su 700.000 sono giocatori problematici. Insomma, per la “filiera” dell’azzardo, il sistema più sicuro di guadagnare è quello di assicurarsi che le persone sviluppino dipendenza, che non riescano più a fare a meno di giocare d’azzardo. Ecco quindi gli innumerevoli sistemi pensati e attuati per giungere, in maniera spietata, a questo risultato: le dimensioni dell’offerta, gli stimoli sensoriali ipnotici delle macchinette, le quasi vincite, i mini premi, per ricordare solo i più evidenti. Ora, si è superato questo scenario, si è arrivati al gioco d’azzardo offerto gratis alle persone, per distribuire piccoli premi e attirarle così nella rete del gioco d’azzardo. Ci riferiamo alla c.d. lotteria degli scontrini, che partirà fra pochi mesi e alla partenza, dal 18 luglio, di una modalità “complementare e gratuita” del gioco del lotto, il “Simbolotto”, entrami senza spese per i giocatori. La prima, con la scusa di combattere l’evasione fiscale, offre la possibilità di ottenere a richiesta dei ticket gratis, facendo la spesa e registrandosi sul sito dei monopoli, con evidenti e ovvi problemi di violazione della privacy, la seconda offre ai giocatori del lotto dei simboli generati automaticamente e gratis per partecipare a un altro gioco (d’azzardo) senza spese ulteriori. Per la prima, si potrebbe osservare che se l’obiettivo della c.d. lotteria degli scontrini fosse effettivamente quello di contrastare l’evasione fiscale, basterebbe consentire alle persone di scaricare fiscalmente gli scontrini, invece di indurle a partecipare a un gioco d’azzardo. Per il “Simbolotto”, introdotto “al fine di soddisfare le richieste emerse nelle indagini di mercato svolte” (sic) dal concessionario, la strategia è più scoperta: il giocatore non dovrà neppure chiedere, ma giocando al lotto parteciperà anche automaticamente al “Simbolotto”. L’entità dei premi svela l’a logica dell’operazione: per il “Simbolotto, una volta la posta nel caso di corrispondenza di due simboli presenti sullo scontrino con quelli estratti e 5 volte nel caso di tre simboli. L’obiettivo è sempre il medesimo: indurre al gioco d’azzardo, in questo caso offrendo di partecipare gratis, distribuendo premi bagatellari destinati al rigioco immediato, il meccanismo più efficace e più rodato per indurre dipendenza, vero fattore critico di successo del business del gioco d’azzardo. ]]>2019-07-17T10:18:15+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) I dati, soprattutto se forniti con il sistema dei valori medi, possono servire a mascherare un fenomeno, piuttosto che a renderlo evidente. Secondo i dati diffusi da aams, nel 2018 la raccolta dei giochi d’azzardo, cioè l’insieme delle giocate, ha raggiunto la somma di 107,3 mld di euro, in lire più di 200 mila miliardi, segnando, nonostante i proclami politici contro l’azzardo e le “azioni” di prevenzione e contrasto, un più 5% rispetto all’anno precedente. Per arrivare a un valore medio attendibile, significativo, questa somma deve essere divisa per il numero di giocatori. Ma quale, tutti gli italiani, “neonati compresi”, come propongono coloro che definiscono “ludopatia” la dipendenza da gioco d’azzardo e “proibizionismo” ogni tentativo di regolamentare l’offerta di azzardo o addirittura, come pure suggeriscono, sostituire la raccolta con la spesa, ottenuta sottraendo alla prima le vincite? Se il gioco d’azzardo avesse solo un valore economico, questo sistema avrebbe forse una sua ragionevolezza, ma parlando di disturbi da gioco d’azzardo risulta evidente che il dato da prendere in considerazione non può che essere la raccolta, cioè la somma comunque immessa nel circuito del gioco d’azzardo, leggibile anche in termini di tempo speso per il gambling, suddivisa per il numero dei giocatori che l’hanno prodotta. Ci sono evidenze scientifiche attendibilissime (studi recenti dell’Istituto superiore di Sanita e del CNR) che consentono di determinare in 18 milioni il numero di italiani che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel 2018. In media, quindi, ognuno di essi avrà giocato e rigiocato d’azzardo circa 6.000 euro/anno (€ 5.961,11), ogni giorno € 16,33. Applicando l’altro sistema è come se, discutendo di diffusione e gravità della dipendenza da alcool in Italia, sapendo che una famiglia di 5 persone consuma un litro di vino al giorno, dividessimo il vino consumato per i componenti della famiglia, arrivando a conclusioni (falsamente) tranquillizzanti, considerando che il consumo medio apparirebbe di 100 ml di vino a pasto, meno di un bicchiere ciascuno. E questo sarebbe sicuramente il sistema utilizzato dalla “filiera” enologica. Ma se apprendessimo da ricerche terze che in quella famiglia, la moglie fosse astemia e i tre figli di 2, 5 e 8 anni, ovviamente non bevessero alcolici, dovremmo concludere che tutto il vino lo ha bevuto una sola persona e sarebbe ipocrita esporre false medie “neonati compresi”, per tranquillizzare le persone e continuare a fare business. Nonostante gli immaginabili artifici logici e dialettici della filiera per giustificarlo e mascherarlo, il dato reale sarebbe molto preoccupante, anzi drammatico. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=454 I dati, soprattutto se forniti con il sistema dei valori medi, possono servire a mascherare un fenomeno, piuttosto che a renderlo evidente. Secondo i dati diffusi da aams, nel 2018 la raccolta dei giochi d’azzardo, cioè l’insieme delle giocate, ha raggiunto la somma di 107,3 mld di euro, in lire più di 200 mila miliardi, segnando, nonostante i proclami politici contro l’azzardo e le “azioni” di prevenzione e contrasto, un più 5% rispetto all’anno precedente. Per arrivare a un valore medio attendibile, significativo, questa somma deve essere divisa per il numero di giocatori. Ma quale, tutti gli italiani, “neonati compresi”, come propongono coloro che definiscono “ludopatia” la dipendenza da gioco d’azzardo e “proibizionismo” ogni tentativo di regolamentare l’offerta di azzardo o addirittura, come pure suggeriscono, sostituire la raccolta con la spesa, ottenuta sottraendo alla prima le vincite? Se il gioco d’azzardo avesse solo un valore economico, questo sistema avrebbe forse una sua ragionevolezza, ma parlando di disturbi da gioco d’azzardo risulta evidente che il dato da prendere in considerazione non può che essere la raccolta, cioè la somma comunque immessa nel circuito del gioco d’azzardo, leggibile anche in termini di tempo speso per il gambling, suddivisa per il numero dei giocatori che l’hanno prodotta. Ci sono evidenze scientifiche attendibilissime (studi recenti dell’Istituto superiore di Sanita e del CNR) che consentono di determinare in 18 milioni il numero di italiani che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel 2018. In media, quindi, ognuno di essi avrà giocato e rigiocato d’azzardo circa 6.000 euro/anno (€ 5.961,11), ogni giorno € 16,33. Applicando l’altro sistema è come se, discutendo di diffusione e gravità della dipendenza da alcool in Italia, sapendo che una famiglia di 5 persone consuma un litro di vino al giorno, dividessimo il vino consumato per i componenti della famiglia, arrivando a conclusioni (falsamente) tranquillizzanti, considerando che il consumo medio apparirebbe di 100 ml di vino a pasto, meno di un bicchiere ciascuno. E questo sarebbe sicuramente il sistema utilizzato dalla “filiera” enologica. Ma se apprendessimo da ricerche terze che in quella famiglia, la moglie fosse astemia e i tre figli di 2, 5 e 8 anni, ovviamente non bevessero alcolici, dovremmo concludere che tutto il vino lo ha bevuto una sola persona e sarebbe ipocrita esporre false medie “neonati compresi”, per tranquillizzare le persone e continuare a fare business. Nonostante gli immaginabili artifici logici e dialettici della filiera per giustificarlo e mascherarlo, il dato reale sarebbe molto preoccupante, anzi drammatico. ]]>2019-06-28T10:58:01+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) A maggio, quinto mese dell’anno, inesorabile come la morte, è arrivata la lotteria istantanea numero 5 del 2019, la numero 44 delle lotterie attive. In cinque mesi, i monopoli hanno indetto 5 gratta & vinci che hanno distribuito complessivamente 141.840.000 tagliandi.
Il meccanismo è sempre lo stesso: 28.800.000 biglietti, di cui tre contengono premi da 500.000 euro e 3.600.000 che restituiscono il costo della giocata. Mancano i premi di fascia media: su 7.008.369 biglietti vincenti, compresi i 3.600.000 senza premio, che restituiscono il prezzo della giocata, 7.008.363, il 99,9999% del totale, contengono premi fino a 300 euro.
Con una accorta distribuzione: ci sono, ad esempio, 360 biglietti vincenti un premio da 300 euro e 2.400.000 biglietti che contengono premi da 15 euro. Insomma i monopoli vogliono “vincere facile” e assicurarsi che i premi bagatellari vengano sicuramente rigiocati, dato che sui 5 euro del costo del biglietto trattengono il 28,78%, euro 1,44.
I monopoli, con questo gratta & vinci, ribadiscono il loro format ideale di gratta & vinci: una manciata di premi di importo rilevante, con la funzione di specchietto per le allodole, e tutti gli altri di importo modesto, da riutilizzare per cercare di aggiudicarsi i premi di maggiore consistenza.
La cui probabilità di vincita appare remotissima, una mera possibilità. Nell’ultimo gratta e vinci, ad esempio, la probabilità di aggiudicarsi uno dei nove premi di importo elevato, 3 da 150.000, 3 da 300.000 e 3 da 500.000 euro, sono di un biglietto ogni 9.600.000 per ognuno di essi, come competere con tutti gli abitanti di Abruzzo, Emilia Romagna e Toscana, per avere un ordine di grandezza.
I monopoli lo sanno ed è per questo che “truccano” i dati. Sul retro dei biglietti, la probabilità di vincita di “un premio superiore a 10.000 euro” viene indicata in un biglietto ogni 3.200.000, risultato ottenuto dividendo i biglietti distribuiti per la somma delle tre categorie di premio, nove, invece che per il numero di ogni premio di importo diverso, tre, ottenendo così un quoziente più basso che fa apparire più favorevole la probabilità di aggiudicarselo.
Ma, al di là delle parole e dei numeri, che come noto possono essere utilizzati anche a fini decettivi, il punto è che il meccanismo utilizzato dai monopoli rappresenta la strada più sicura per condurre a modalità compulsive di gioco d’azzardo, in grado di spalancare le porte sul baratro della dipendenza.
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http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=453 A maggio, quinto mese dell’anno, inesorabile come la morte, è arrivata la lotteria istantanea numero 5 del 2019, la numero 44 delle lotterie attive. In cinque mesi, i monopoli hanno indetto 5 gratta & vinci che hanno distribuito complessivamente 141.840.000 tagliandi.
Il meccanismo è sempre lo stesso: 28.800.000 biglietti, di cui tre contengono premi da 500.000 euro e 3.600.000 che restituiscono il costo della giocata. Mancano i premi di fascia media: su 7.008.369 biglietti vincenti, compresi i 3.600.000 senza premio, che restituiscono il prezzo della giocata, 7.008.363, il 99,9999% del totale, contengono premi fino a 300 euro.
Con una accorta distribuzione: ci sono, ad esempio, 360 biglietti vincenti un premio da 300 euro e 2.400.000 biglietti che contengono premi da 15 euro. Insomma i monopoli vogliono “vincere facile” e assicurarsi che i premi bagatellari vengano sicuramente rigiocati, dato che sui 5 euro del costo del biglietto trattengono il 28,78%, euro 1,44.
I monopoli, con questo gratta & vinci, ribadiscono il loro format ideale di gratta & vinci: una manciata di premi di importo rilevante, con la funzione di specchietto per le allodole, e tutti gli altri di importo modesto, da riutilizzare per cercare di aggiudicarsi i premi di maggiore consistenza.
La cui probabilità di vincita appare remotissima, una mera possibilità. Nell’ultimo gratta e vinci, ad esempio, la probabilità di aggiudicarsi uno dei nove premi di importo elevato, 3 da 150.000, 3 da 300.000 e 3 da 500.000 euro, sono di un biglietto ogni 9.600.000 per ognuno di essi, come competere con tutti gli abitanti di Abruzzo, Emilia Romagna e Toscana, per avere un ordine di grandezza.
I monopoli lo sanno ed è per questo che “truccano” i dati. Sul retro dei biglietti, la probabilità di vincita di “un premio superiore a 10.000 euro” viene indicata in un biglietto ogni 3.200.000, risultato ottenuto dividendo i biglietti distribuiti per la somma delle tre categorie di premio, nove, invece che per il numero di ogni premio di importo diverso, tre, ottenendo così un quoziente più basso che fa apparire più favorevole la probabilità di aggiudicarselo.
Ma, al di là delle parole e dei numeri, che come noto possono essere utilizzati anche a fini decettivi, il punto è che il meccanismo utilizzato dai monopoli rappresenta la strada più sicura per condurre a modalità compulsive di gioco d’azzardo, in grado di spalancare le porte sul baratro della dipendenza.
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Questo è il claim della pubblicità delle scommesse on demand proposta da Sisal attraverso il personaggio “Mister match point”. Oltre 100.000 eventi l’anno.Un ordigno micidiale presentato come una innocua offerta commerciale. L’orrore guardato attraverso le lenti del mero interesse economico.
Su Sisal.it, in data 23 novembre 2017, veniva trionfalmente annunciato che erano arrivate “più di 2600 richieste di scommesse in una sola settimana dal lancio del nuovo “prodotto.”
Il “prodotto” è costituito dalle scommesse “on demand”, in cui ogni giocatore può sottoporre all’operatore un evento su cui scommettere che, se accettato, viene quotato da Sisal e lanciato sul sito come scommessa.
Un modo insidioso di attirare le persone e spingerle a giocare d’azzardo, trasformandole in bookmaker, illudendole di governare il gioco, creando da sé la propria scommessa e di avvicinarsi così alla vincita.
Ma oltre a ciò, il solito sistema ingannevole e illusorio, quello che sgomenta è il numero di eventi su cui – secondo lo spot - è possibile scommettere: oltre 100.000 l’anno, come comunicato da Sisal più di 2600 la settimana, 371 ogni giorno.
Che si aggiungono alle scommesse reali, a quelle su eventi virtuali, migliaia, e a tutte le altre forme di gioco d’azzardo: un vero diluvio, un’offerta illimitata e ossessiva, attraverso la quale catturare i giocatori che, ignari, vi si avvicinano.
Secondo lo studio dell’ISS del 2017, “chi dedica più 30 minuti al giorno al gioco in luogo fisico ha una probabilità 9 volte maggiore di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto a chi dedica meno di 30 minuti al giorno a questa attività, così come chi dedica più di 30 minuti al giorno al gioco on-line ha una probabilità 6 volte maggiore di sviluppare un comportamento problematico rispetto a chi dedica meno di 30 minuti al giorno a questa attività.”
Insomma, l’invito, che diventa una coazione, è giocare, giocare molto, tutti i giorni, molte volte al giorno, tanto per evitare la comparsa della dipendenza basta seguire la raccomandazione “gioca il giusto”. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=452 “Puoi scommettere su oltre 100.000 eventi all’anno”. Proprio così, oltre 100.000 eventi l’anno.
Questo è il claim della pubblicità delle scommesse on demand proposta da Sisal attraverso il personaggio “Mister match point”. Oltre 100.000 eventi l’anno.Un ordigno micidiale presentato come una innocua offerta commerciale. L’orrore guardato attraverso le lenti del mero interesse economico.
Su Sisal.it, in data 23 novembre 2017, veniva trionfalmente annunciato che erano arrivate “più di 2600 richieste di scommesse in una sola settimana dal lancio del nuovo “prodotto.”
Il “prodotto” è costituito dalle scommesse “on demand”, in cui ogni giocatore può sottoporre all’operatore un evento su cui scommettere che, se accettato, viene quotato da Sisal e lanciato sul sito come scommessa.
Un modo insidioso di attirare le persone e spingerle a giocare d’azzardo, trasformandole in bookmaker, illudendole di governare il gioco, creando da sé la propria scommessa e di avvicinarsi così alla vincita.
Ma oltre a ciò, il solito sistema ingannevole e illusorio, quello che sgomenta è il numero di eventi su cui – secondo lo spot - è possibile scommettere: oltre 100.000 l’anno, come comunicato da Sisal più di 2600 la settimana, 371 ogni giorno.
Che si aggiungono alle scommesse reali, a quelle su eventi virtuali, migliaia, e a tutte le altre forme di gioco d’azzardo: un vero diluvio, un’offerta illimitata e ossessiva, attraverso la quale catturare i giocatori che, ignari, vi si avvicinano.
Secondo lo studio dell’ISS del 2017, “chi dedica più 30 minuti al giorno al gioco in luogo fisico ha una probabilità 9 volte maggiore di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto a chi dedica meno di 30 minuti al giorno a questa attività, così come chi dedica più di 30 minuti al giorno al gioco on-line ha una probabilità 6 volte maggiore di sviluppare un comportamento problematico rispetto a chi dedica meno di 30 minuti al giorno a questa attività.”
Insomma, l’invito, che diventa una coazione, è giocare, giocare molto, tutti i giorni, molte volte al giorno, tanto per evitare la comparsa della dipendenza basta seguire la raccomandazione “gioca il giusto”. ]]>2019-05-03T10:45:59+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, ricevette da Apollo il dono della profezia, ma essendoglisi rifiutata, il dio la condannò a non essere creduta, nonostante le sue profezie si avverassero.
Succede lo stesso con il gioco d’azzardo, per il quale non è necessario il dono profetico di Cassandra per prevedere i danni che comporta e la rovina che causa nella vita delle persone.
Danni già verificati e attuali, ma ignorati, proprio come le profezie di Cassandra, grazie a una attività di rimozione corroborata da una “comunicazione” faziosa e interessata, spesso fornita sotto le insegne della divulgazione scientifica.
Una comunicazione che individua il nemico nel gioco irregolare, senza preoccuparsi di spiegare quale differenza ci sia tra questo e il gioco “legale”, dal punto di vista degli effetti sulla salute dei giocatori.
Ecco, quindi, che meno di una settimana fa, ignorando ogni prudenza, i monopoli hanno indetto la quarantatreesima lotteria istantanea.
Nonostante la consapevolezza dei rischi che comporta per la salute, il solito sistema: su 6.672.984 biglietti vincenti, il 59,6% - più di uno su due – contiene “premi” pari al prezzo del tagliando, due euro; il 26,8% sono biglietti con premi da 5 euro, mentre in un altro 12,9% di biglietti “vincenti” ci sono premi da 10 e 25 euro.
Insomma, il 99,3 dei biglietti vincenti consegna premi tra i 2 e i 25 euro. Non occorre essere Cassandra per prevedere, con assoluta certezza, che i pochi spiccioli recuperati verranno utilizzati per il rigioco, alimentando in questo modo il vorace appetito dei monopoli, che tassano la giocata, e del concessionario.
Ho l’impressione che, dal punto di vista del rischio per la salute dei giocatori, non ci sia differenza se questo meccanismo viene utilizzato - senza proteste - dai monopoli, apostoli del gioco legale, o da altri.
Bisognerebbe spiegare questa pretesa “differenza” soprattutto alle centinaia di migliaia di persone e forse più che soffrono di disturbi da gioco d’azzardo, pur avendo praticato sempre e soltanto gioco regolare e legale. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=451 Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, ricevette da Apollo il dono della profezia, ma essendoglisi rifiutata, il dio la condannò a non essere creduta, nonostante le sue profezie si avverassero.
Succede lo stesso con il gioco d’azzardo, per il quale non è necessario il dono profetico di Cassandra per prevedere i danni che comporta e la rovina che causa nella vita delle persone.
Danni già verificati e attuali, ma ignorati, proprio come le profezie di Cassandra, grazie a una attività di rimozione corroborata da una “comunicazione” faziosa e interessata, spesso fornita sotto le insegne della divulgazione scientifica.
Una comunicazione che individua il nemico nel gioco irregolare, senza preoccuparsi di spiegare quale differenza ci sia tra questo e il gioco “legale”, dal punto di vista degli effetti sulla salute dei giocatori.
Ecco, quindi, che meno di una settimana fa, ignorando ogni prudenza, i monopoli hanno indetto la quarantatreesima lotteria istantanea.
Nonostante la consapevolezza dei rischi che comporta per la salute, il solito sistema: su 6.672.984 biglietti vincenti, il 59,6% - più di uno su due – contiene “premi” pari al prezzo del tagliando, due euro; il 26,8% sono biglietti con premi da 5 euro, mentre in un altro 12,9% di biglietti “vincenti” ci sono premi da 10 e 25 euro.
Insomma, il 99,3 dei biglietti vincenti consegna premi tra i 2 e i 25 euro. Non occorre essere Cassandra per prevedere, con assoluta certezza, che i pochi spiccioli recuperati verranno utilizzati per il rigioco, alimentando in questo modo il vorace appetito dei monopoli, che tassano la giocata, e del concessionario.
Ho l’impressione che, dal punto di vista del rischio per la salute dei giocatori, non ci sia differenza se questo meccanismo viene utilizzato - senza proteste - dai monopoli, apostoli del gioco legale, o da altri.
Bisognerebbe spiegare questa pretesa “differenza” soprattutto alle centinaia di migliaia di persone e forse più che soffrono di disturbi da gioco d’azzardo, pur avendo praticato sempre e soltanto gioco regolare e legale. ]]>2019-04-24T10:13:17+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Secondo il comma 4 bis dell’articolo 7 del decreto lege Balduzzi, convertito, con modificazioni, dalla legge 189/2012, “la pubblicità dei giochi che prevedono vincite in danaro deve riportare in modo chiaramente visibile la percentuale di probabilità di vincita che il soggetto ha nel singolo gioco pubblicizzato”. Il successivo comma 5 dello stesso articolo prescrive che “formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché le relative probabilità di vincita devono altresì figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi”. Prescrizioni chiare, dirette a tutelare la salute dei giocatori, obbligando concessionari e monopoli a indicare le reali probabilità di vincita, al fine di evitare facili illusioni da parte dei giocatori e la conseguente pratica eccessiva del gioco d’azzardo. Per quanto riguarda l’indicazione della probabilità di vincita nella pubblicità, tuttavia, la norma è rimasta completamente inosservata, così come relativamente a tagliandi e schedine di alcuni giochi (10elotto, lotto, million day), mentre per i gratta e vinci ha avuto una effettività, un grado di osservanza, molto scarsa. Dopo qualche anno di totale omissione, infatti, solo da settembre 2015 (l’obbligo era in vigore dal primo gennao2013) sul retro dei tagliandi delle lotterie istantanee veniva indicata la probabilità d vincita, ma in un modo così ingannevole da far quasi rimpiangere l’omissione precedente. I monopoli, infatti, indicano la probabilità di vincita non con riferimento a ogni tipologia di premio, come sarebbe logico e doveroso, ma “per fascia di premio”, cioè accorpando in maniera strumentale i premi di fascia bassa, fino a 500 euro, media, fino a 10.000 euro e alta, oltre i diecimila. Il numero risultante dalla somma dei premi di diverso importo ricompresi nella fascia, ovviamente molto più alto di quello relativo ai singoli premi, viene utilizzato come divisore del numero di biglietti distribuiti, così da ottenere un quoziente moto basso, utilizzato per indicare la probabilità di vincita (della fascia) e farla apparire molto favorevole. Con il risultato, ad esempio, che sui biglietti di “2019”, uno dei 42 g&v attivi, ma funziona per tutti così, la probabilità di vincita di un premio fino a 500 euro viene indicata in un biglietto “ogni 8,69”, mentre la probabilità di vincere un premio da 500 euro è in realtà di un biglietto ogni … 134.400, come indicato sul sito. Anche il decreto legge Dignità si è occupato della probabilità di vincita, prescrivendo che “Per le lotterie istantanee indette dal 1° gennaio 2019 o ristampate da tale data, i premi eguali o inferiori al costo della giocata non sono compresi nelle indicazioni sulla probabilità' di vincita”. La disposizione, opportuna – visto che “i premi eguali o inferiori al costo della giocata” non sono premi - raggiunge nei fatti risultati modesti, visto che i monopoli continuano ad indicare la probabilità di vincita con il sistema “per fascia di premio”. Restando al g&v “2019”, ad esempio, se si escludono i (falsi) premi pari al costo della giocata, la probabilità di vincita di un premio fino a 500 euro è un biglietto ogni 8,69, mentre conteggiandoli diventa di un biglietto ogni 3,50. Insomma, considerata la scarsa incidenza della disposizione, che non tocca il meccanismo ingannevole utilizzato, i monopoli si sono affrettati ad applicarla già alle lotterie istantanee indette anche prima del termine indicato dalla norma per l’operatività dell’obbligo, il primo gennaio 2019. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=450 Secondo il comma 4 bis dell’articolo 7 del decreto lege Balduzzi, convertito, con modificazioni, dalla legge 189/2012, “la pubblicità dei giochi che prevedono vincite in danaro deve riportare in modo chiaramente visibile la percentuale di probabilità di vincita che il soggetto ha nel singolo gioco pubblicizzato”. Il successivo comma 5 dello stesso articolo prescrive che “formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché le relative probabilità di vincita devono altresì figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi”. Prescrizioni chiare, dirette a tutelare la salute dei giocatori, obbligando concessionari e monopoli a indicare le reali probabilità di vincita, al fine di evitare facili illusioni da parte dei giocatori e la conseguente pratica eccessiva del gioco d’azzardo. Per quanto riguarda l’indicazione della probabilità di vincita nella pubblicità, tuttavia, la norma è rimasta completamente inosservata, così come relativamente a tagliandi e schedine di alcuni giochi (10elotto, lotto, million day), mentre per i gratta e vinci ha avuto una effettività, un grado di osservanza, molto scarsa. Dopo qualche anno di totale omissione, infatti, solo da settembre 2015 (l’obbligo era in vigore dal primo gennao2013) sul retro dei tagliandi delle lotterie istantanee veniva indicata la probabilità d vincita, ma in un modo così ingannevole da far quasi rimpiangere l’omissione precedente. I monopoli, infatti, indicano la probabilità di vincita non con riferimento a ogni tipologia di premio, come sarebbe logico e doveroso, ma “per fascia di premio”, cioè accorpando in maniera strumentale i premi di fascia bassa, fino a 500 euro, media, fino a 10.000 euro e alta, oltre i diecimila. Il numero risultante dalla somma dei premi di diverso importo ricompresi nella fascia, ovviamente molto più alto di quello relativo ai singoli premi, viene utilizzato come divisore del numero di biglietti distribuiti, così da ottenere un quoziente moto basso, utilizzato per indicare la probabilità di vincita (della fascia) e farla apparire molto favorevole. Con il risultato, ad esempio, che sui biglietti di “2019”, uno dei 42 g&v attivi, ma funziona per tutti così, la probabilità di vincita di un premio fino a 500 euro viene indicata in un biglietto “ogni 8,69”, mentre la probabilità di vincere un premio da 500 euro è in realtà di un biglietto ogni … 134.400, come indicato sul sito. Anche il decreto legge Dignità si è occupato della probabilità di vincita, prescrivendo che “Per le lotterie istantanee indette dal 1° gennaio 2019 o ristampate da tale data, i premi eguali o inferiori al costo della giocata non sono compresi nelle indicazioni sulla probabilità' di vincita”. La disposizione, opportuna – visto che “i premi eguali o inferiori al costo della giocata” non sono premi - raggiunge nei fatti risultati modesti, visto che i monopoli continuano ad indicare la probabilità di vincita con il sistema “per fascia di premio”. Restando al g&v “2019”, ad esempio, se si escludono i (falsi) premi pari al costo della giocata, la probabilità di vincita di un premio fino a 500 euro è un biglietto ogni 8,69, mentre conteggiandoli diventa di un biglietto ogni 3,50. Insomma, considerata la scarsa incidenza della disposizione, che non tocca il meccanismo ingannevole utilizzato, i monopoli si sono affrettati ad applicarla già alle lotterie istantanee indette anche prima del termine indicato dalla norma per l’operatività dell’obbligo, il primo gennaio 2019. ]]>2019-04-18T15:50:55+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Il decreto legge 12 luglio 2018 (decreto dignità) ha imposto l’obbligo, peraltro già contenuto nel decreto Balduzzi, di inserire sui tagliandi delle lotterie istantanee “avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo”, fissando comunque un contenuto obbligatorio del messaggio e demandando ad un successivo decreto del Ministero della salute di stabilirne ulteriori elementi. Il provvedimento del Governo detta anche una disciplina transitoria, disponendo che “i tagliandi prodotti fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione” (12 agosto 2018) “possono essere posti in vendita anche successivamente a tale data, per un periodo massimo di dodici mesi.” Insomma, dal 13 agosto 2019, fra poco più di quattro mesi, non potranno più essere posti in vendita tagliandi privi delle avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo, così come dovranno essere ritirati dal mercato anche quelli già distribuiti, privi delle prescritte avvertenze. Ad oggi, sono trascorsi otto mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo e le avvertenze compaiono solo sui tagliandi di 17 lotterie istantanee su 42 attive, 4 indette dopo il 12 agosto e 13 ristampe di tagliandi d lotterie in corso. I monopoli hanno deciso, infatti, che l’inserimento delle avvertenze sui tagliandi, oltre che alle nuove lotterie, si applichi solo al momento della ristampa di tagliandi di quelle già attive. Stando così le cose, è difficile ritenere che il concessionario e i monopoli si adegueranno alle prescrizioni legali entro il termine indicato, ma molto più probabilmente decideranno di non osservarle, come già avvenuto per le disposizioni del decreto Balduzzi. Anche il comma 5 dell’articolo 7 del decreto legge 158/2012 prescriveva che “Formule di avvertimento sul rischio dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro”, dovessero “figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi.”, fissando al primo gennaio 2013 l’inizio di tale obbligo. I monopoli, invece, con propria circolare 20 dicembre 2012, interpretarono la norma nel senso che l’obbligo valesse solo per le lotterie indette dal 1° gennaio o per eventuali ristampe di tagliandi di lotterie in corso “commissionate” dopo tale data, e non per tutti i tagliandi comunque in commercio. Quindi, invece di sostituire con tagliandi a norma quelli sprovvisti delle avvertenze obbligatorie, rispettando così la legge, i monopoli lasciarono sul mercato contemporaneamente e per lungo tempo biglietti g&v che contenevano le formule di avvertimento e biglietti che ne erano privi. Il 13 agosto 2019 scopriremo il grado di effettività di questa nuova norma, se i monopoli decideranno di osservare l’obbligo legale o, anche questa volta, forniranno una interpretazione “abrogativa” della disposizione. To be continued. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=449 Il decreto legge 12 luglio 2018 (decreto dignità) ha imposto l’obbligo, peraltro già contenuto nel decreto Balduzzi, di inserire sui tagliandi delle lotterie istantanee “avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo”, fissando comunque un contenuto obbligatorio del messaggio e demandando ad un successivo decreto del Ministero della salute di stabilirne ulteriori elementi. Il provvedimento del Governo detta anche una disciplina transitoria, disponendo che “i tagliandi prodotti fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione” (12 agosto 2018) “possono essere posti in vendita anche successivamente a tale data, per un periodo massimo di dodici mesi.” Insomma, dal 13 agosto 2019, fra poco più di quattro mesi, non potranno più essere posti in vendita tagliandi privi delle avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo, così come dovranno essere ritirati dal mercato anche quelli già distribuiti, privi delle prescritte avvertenze. Ad oggi, sono trascorsi otto mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo e le avvertenze compaiono solo sui tagliandi di 17 lotterie istantanee su 42 attive, 4 indette dopo il 12 agosto e 13 ristampe di tagliandi d lotterie in corso. I monopoli hanno deciso, infatti, che l’inserimento delle avvertenze sui tagliandi, oltre che alle nuove lotterie, si applichi solo al momento della ristampa di tagliandi di quelle già attive. Stando così le cose, è difficile ritenere che il concessionario e i monopoli si adegueranno alle prescrizioni legali entro il termine indicato, ma molto più probabilmente decideranno di non osservarle, come già avvenuto per le disposizioni del decreto Balduzzi. Anche il comma 5 dell’articolo 7 del decreto legge 158/2012 prescriveva che “Formule di avvertimento sul rischio dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro”, dovessero “figurare sulle schedine ovvero sui tagliandi di tali giochi.”, fissando al primo gennaio 2013 l’inizio di tale obbligo. I monopoli, invece, con propria circolare 20 dicembre 2012, interpretarono la norma nel senso che l’obbligo valesse solo per le lotterie indette dal 1° gennaio o per eventuali ristampe di tagliandi di lotterie in corso “commissionate” dopo tale data, e non per tutti i tagliandi comunque in commercio. Quindi, invece di sostituire con tagliandi a norma quelli sprovvisti delle avvertenze obbligatorie, rispettando così la legge, i monopoli lasciarono sul mercato contemporaneamente e per lungo tempo biglietti g&v che contenevano le formule di avvertimento e biglietti che ne erano privi. Il 13 agosto 2019 scopriremo il grado di effettività di questa nuova norma, se i monopoli decideranno di osservare l’obbligo legale o, anche questa volta, forniranno una interpretazione “abrogativa” della disposizione. To be continued. ]]>2019-04-04T16:41:45+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) AZZARDO Attività fatta spendendo dei soldi con l’illusione di vincerne molti di più, pericolosa per la salute, che nel lessico dei monopoli che la gestiscono viene ipocritamente definita “giochi con vincite in denaro”. COMUNICAZIONE Attività di supporto e sostegno al gioco d’azzardo svolta dai monopoli e da altri soggetti interessati, caratterizzata da omissioni e ingannevolezza (vedi voci successive). DIVIETO DI GIOCO AI MINORI Avvertenza obbligatoria per legge, comunicata poco, male e malvolentieri dai monopoli, per non rinunciare al target dei minori che giocano d’azzardo ed ignorano il divieto. Pecunia non olet. GRATTA & VINCI Nome suggestivo e rassicurante per indicare le lotterie nazionali a estrazione istantanea. Ce ne sono 42 e rappresentano una delle espressioni più insidiose dell’intera offerta dei giochi d’azzardo. Non rito di passaggio verso forme più hard di dipendenza, ma dotate di una piena, autonoma capacità lesiva, dissimulata sotto la loro apparente innocuità. LUDOPATIA Insulso neologismo utilizzato, in maniera interessata, per nascondere il gioco d’azzardo patologico – GAP, una grave dipendenza patologica collegata alla pratica del gioco d’azzardo. PROBABILITÀ DI VINCITA La legge impone di indicarla nella pubblicità dei giochi d’azzardo, oltre che sui tagliandi delle lotterie istantanee e sulle slot-machine Dopo una lunga omissione, i monopoli, sicuri della propria impunità, si limitano a indicare sui tagliandi la probabilità di vincita con il sistema “per fascia di premio”, con effetti totalmente ingannevoli e manipolatori. RACCOLTA Nel 2018, l’insieme delle giocate ha raggiunto i 107,3 miliardi di euro, lanciando un allarme in merito alla diffusione della dipendenza, Per questo motivo, il dato è inviso ai monopoli e ai suoi ascari, che nella comunicazione lo hanno sostituito con la “spesa”, pari alle giocate meno le vincite (sic!) VINCITE Il premio che cambia la vita è un miraggio. In tutti i giochi d’azzardo, il montepremi, quasi per intero, viene distribuito attraverso premi bagatellari, moltissime volte di importo pari al costo della giocata, in modo da indure i giocatori a continuare a giocare, con evidente rischio dipendenza. Ma il PREU si calcola sulle giocate. ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=448 AZZARDO Attività fatta spendendo dei soldi con l’illusione di vincerne molti di più, pericolosa per la salute, che nel lessico dei monopoli che la gestiscono viene ipocritamente definita “giochi con vincite in denaro”. COMUNICAZIONE Attività di supporto e sostegno al gioco d’azzardo svolta dai monopoli e da altri soggetti interessati, caratterizzata da omissioni e ingannevolezza (vedi voci successive). DIVIETO DI GIOCO AI MINORI Avvertenza obbligatoria per legge, comunicata poco, male e malvolentieri dai monopoli, per non rinunciare al target dei minori che giocano d’azzardo ed ignorano il divieto. Pecunia non olet. GRATTA & VINCI Nome suggestivo e rassicurante per indicare le lotterie nazionali a estrazione istantanea. Ce ne sono 42 e rappresentano una delle espressioni più insidiose dell’intera offerta dei giochi d’azzardo. Non rito di passaggio verso forme più hard di dipendenza, ma dotate di una piena, autonoma capacità lesiva, dissimulata sotto la loro apparente innocuità. LUDOPATIA Insulso neologismo utilizzato, in maniera interessata, per nascondere il gioco d’azzardo patologico – GAP, una grave dipendenza patologica collegata alla pratica del gioco d’azzardo. PROBABILITÀ DI VINCITA La legge impone di indicarla nella pubblicità dei giochi d’azzardo, oltre che sui tagliandi delle lotterie istantanee e sulle slot-machine Dopo una lunga omissione, i monopoli, sicuri della propria impunità, si limitano a indicare sui tagliandi la probabilità di vincita con il sistema “per fascia di premio”, con effetti totalmente ingannevoli e manipolatori. RACCOLTA Nel 2018, l’insieme delle giocate ha raggiunto i 107,3 miliardi di euro, lanciando un allarme in merito alla diffusione della dipendenza, Per questo motivo, il dato è inviso ai monopoli e ai suoi ascari, che nella comunicazione lo hanno sostituito con la “spesa”, pari alle giocate meno le vincite (sic!) VINCITE Il premio che cambia la vita è un miraggio. In tutti i giochi d’azzardo, il montepremi, quasi per intero, viene distribuito attraverso premi bagatellari, moltissime volte di importo pari al costo della giocata, in modo da indure i giocatori a continuare a giocare, con evidente rischio dipendenza. Ma il PREU si calcola sulle giocate. ]]>2019-04-02T10:11:46+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name) Con decreto del 14 marzo, i monopoli hanno indetto la lotteria istantanea numero 53, “Bonus Tutto per Tutto” da 10,00 euro. Il primo lotto comprende 19.440.000 biglietti, con la solita struttura premi: 3 biglietti vincenti il premio massimo, lo 0,00001 %, una probabilità ogni 6.480.000 biglietti, e 2.786.400 biglietti con premi pari al costo della giocata, il 52,65% del totale.
Un premio su due non fa vincere niente, restituendo semplicemente al giocatore che se lo aggiudica il prezzo pagato per l’acquisto, inducendolo in maniera evidente a rigiocare.
Aggiungendo 1.749.660 biglietti con premi da 20 euro, un ulteriore 33%, si arriva a oltre l’85% di biglietti che consegnano premi da 10 e 20 euro, premi da utilizzare per rigiocare subito, e assicurare così ai monopoli/concessionario il guadagno atteso, calcolato sulla vendita dei tagliandi.
Come se nelle sigarette, oltre alla nicotina, in grado di causare dipendenza, i monopoli inserissero altre sostanze per spingere a fumare.
Se si vuole affrontare realmente e con efficacia la piaga della dipendenza da gioco d’azzardo bisogna partire dalla struttura premi di tutti i giochi d’azzardo, progettata cinicamente per favorire il gioco d’azzardo e la dipendenza.
In questo campo, il Governo, a mio avviso, può e deve fare di più. Con il decreto dignità ha vietato di tenere conto nella indicazione della probabilità di vincita sui g&v dei premi pari all’importo della giocata.
Ma la restituzione della somma spesa per giocare, travestita da premio, come meccanismo certamente capace di favorire la dipendenza continua ad essere presente nelle lotterie istantanee, così come in tutti gli altri giochi d’azzardo.
Vietare di tenerne conto solo nella determinazione della probabilità di vincita, indicata peraltro con il solito sistema della suddivisione dei premi per fascia, è come avere la presunzione di contrastare un attacco di tanks di ultima generazione, armi molto sofisticate, con una … cerbottana.
E’ ora di dire basta! ]]>
http://osvaldo.asteriti.name/posts/postdetail.asp?postid=447 Con decreto del 14 marzo, i monopoli hanno indetto la lotteria istantanea numero 53, “Bonus Tutto per Tutto” da 10,00 euro. Il primo lotto comprende 19.440.000 biglietti, con la solita struttura premi: 3 biglietti vincenti il premio massimo, lo 0,00001 %, una probabilità ogni 6.480.000 biglietti, e 2.786.400 biglietti con premi pari al costo della giocata, il 52,65% del totale.
Un premio su due non fa vincere niente, restituendo semplicemente al giocatore che se lo aggiudica il prezzo pagato per l’acquisto, inducendolo in maniera evidente a rigiocare.
Aggiungendo 1.749.660 biglietti con premi da 20 euro, un ulteriore 33%, si arriva a oltre l’85% di biglietti che consegnano premi da 10 e 20 euro, premi da utilizzare per rigiocare subito, e assicurare così ai monopoli/concessionario il guadagno atteso, calcolato sulla vendita dei tagliandi.
Come se nelle sigarette, oltre alla nicotina, in grado di causare dipendenza, i monopoli inserissero altre sostanze per spingere a fumare.
Se si vuole affrontare realmente e con efficacia la piaga della dipendenza da gioco d’azzardo bisogna partire dalla struttura premi di tutti i giochi d’azzardo, progettata cinicamente per favorire il gioco d’azzardo e la dipendenza.
In questo campo, il Governo, a mio avviso, può e deve fare di più. Con il decreto dignità ha vietato di tenere conto nella indicazione della probabilità di vincita sui g&v dei premi pari all’importo della giocata.
Ma la restituzione della somma spesa per giocare, travestita da premio, come meccanismo certamente capace di favorire la dipendenza continua ad essere presente nelle lotterie istantanee, così come in tutti gli altri giochi d’azzardo.
Vietare di tenerne conto solo nella determinazione della probabilità di vincita, indicata peraltro con il solito sistema della suddivisione dei premi per fascia, è come avere la presunzione di contrastare un attacco di tanks di ultima generazione, armi molto sofisticate, con una … cerbottana.
E’ ora di dire basta! ]]>2019-03-18T10:55:06+01:00Win For Life, Gratta & Vinci ed altri inganni - Il blog di Osvaldo AsteritiAvvocato Osvaldo Asteriti (mailto:blog@osvaldo.asteriti.name)Ultime notizie da 'Il blog di Osvaldo Asteriti'
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