L'IPOTESI DI VIETARE IL GIOCO D'AZZARDO RAPPRESENTA UNA "PROVOCAZIONE" O UNA SCELTA PRATICABILE E PERSINO DOVEROSA? LA QUESTIONE DOVREBBE FAR PARTE DELL'AGENDA DEL NUOVO GOVERNO

Con una sensatezza sospetta, da parte di alcuni vengono messi in evidenza, innanzitutto, gli interessi dello Stato, che attraverso il prelievo erariale sul settore incamera cifre considerevoli, oltre 10 miliardi nel 2016 e della "filiera".
Il dato economico comporta un grossolano errore di prospettiva. La domanda è: siamo disposti a sacrificare gli interessi economici e sociali delle persone e la salute pubblica, in nome dell'utilità economica per alcuni? Si deve accettare che in nome di una pretesa tutela dell'occupazione di pochi si rovini la vita di milioni di persone?
Si può promuovere una attività, che costituisce un servizio pubblico, che per essere esercitata deve essere accompagnata da avvertimenti obbligatori sui rischi per la salute che comporta, che per essere praticata occorrerà utilizzare la tessera sanitaria, una attività vietata ai minori, nella quale gli addetti debbono svolgere opportuni corsi di formazione per prevenire il danno da gioco patologico.
Corollario inevitabile e ulteriore puntello della tesi della intangibilità del gioco d'azzardo per motivi economici è che qualsiasi arretramento, anche parziale, del gioco d'azzardo legale comporterebbe un avanzamento, una crescita del gioco d'azzardo illegale.
In realtà, la questione sta in termini opposti, come recentemente ribadito ancora una volta dalla Commissione nazionale antimafia, secondo cui gioco d'azzardo legale e illegale sono strettamente connessi e legati da un rapporto totalmente simbiotico: dove c'è l'azzardo legale, lì prospera l'azzardo illegale.
Invece di trincerarsi dietro l'alibi del "se non lo faccio io, ci pensa qualcun'altro", occorre chiederci, senza ipocrisia, se il motivo di certe scelte risponda a reali criteri di utilità generale. Prestare maggiore attenzione, insomma, all'"ecologia dell'azione", per evitare che quelle scelte possano avere effetti disastrosi.
Senza considerare, infine, che il divieto di gioco d'azzardo libererebbe risorse ingenti che alimenterebbero un ciclo economico virtuoso, sostenendo il consumo e il risparmio delle famiglie, distribuendo, in definitiva, una maggiore ricchezza per tutti.
Postato il 04/06/2018 11:41 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: GIOCO D'AZZARDO - DIPENDENZA
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