IL VERO FATTORE CRITICO DI SUCCESSO DEL BUSINESS DEL GIOCO D'AZZARDO È LA DIPENDENZA
Stiamo parlando del montepremi de "Il Miliardario Mega", che come quello di tutte le altre lotterie istantanee, è congegnato per spingere il giocatore a rigiocare la somma vinta, impedendo che la stessa esca dal circuito del gioco in cui è entrata, senza preoccuparsi delle gravi conseguenze che questo meccanismo può comportare.
La distribuzione del montepremi attraverso vincite che valgono appena la giocata o poco di più è una caratteristica di tutti i giochi d'azzardo presenti sul mercato e, visto il vantaggio che il sistema assicura ai monopoli/concessionari, il premio pari alla giocata è stato applicato anche ai giochi numerici a totalizzatore nazionale, come il Win for life, nei quali il premio dovrebbe calcolarsi dividendo il montepremi di categoria per il numero dei vincitori.
Per "rilanciare" il superenalotto, che aveva segnato una caduta di interesse, da gennaio 2016 è stato introdotta la vincita con il due, e una parte consistente del montepremi viene assegnata con premi che valgono la giocata, da rigiocare immediatamente, sognando il jackpot milionario.
Insomma, la ripetizione della giocata, sicuramente stimolata e alimentata da questo meccanismo premiale presente nei vari giochi d'azzardo, rappresenta il vero fulcro del sistema, attraverso il quale i monopoli/concessionari riescono ad assicurarsi la massimizzazione dei guadagni derivanti da una offerta ossessiva, altrimenti insostenibile.
Con i premi pari alla giocata, operazioni a saldo zero solo per i giocatori, dato che comunque su ogni giocata viene trattenuta una percentuale, i monopoli/concessionari "finanziano" il (ri)gioco, fornendo ai giocatori la provvista per continuare a giocare d'azzardo, illudendoli di avere già vinto e spingendoli a inseguire il miraggio del premio maggiore.
Non occorre, a mio avviso, essere un neuroscenziato per capire che questo meccanismo, spingendo i giocatori a ripetere continuamente e rapidamente l'azione di gioco, rappresenti un fattore in grado di favorire, se non addirittura determinare, la comparsa di modalità compulsive di gioco d'azzardo, fino alla manifestazione del vero e proprio disturbo da gioco d'azzardo.
Guardando le cose senza ipocrisia, in conclusione si può affermare che il vero fattore critico di successo del gioco d'azzardo sia proprio la dipendenza, efficacemente stimolata dalla struttura dei montepremi e da altri fattori, come la pubblicità e l'omissione di indicazioni obbligatorie, per indicare i più importanti.
In un intervento effettuato dal rappresentante di una importante azienda del settore del gambling, per dimostrare una pretesa differenza tra raccolta e spese nel gioco d'azzardo, si trova la "agghiacciante" descrizione della dipendenza: "Il giocatore non possiede i 95 miliardi che spende (?) ma gli stessi sono il frutto di un ciclo in – out che porta il giocatore a rigiocare, volente o nolente, sempre gli stessi soldi".
Non è tanto come faccia il giocatore a giocare "95 miliardi che non possiede", ma colpisce che il giocatore "volente o nolente rigioca sempre gli stessi soldi" e se la vicenda dal punto di vista economico suscita qualche perplessità, in verità descrive invece benissimo il meccanismo della dipendenza.
Postato il 13/07/2017 15:03 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: gioco d'azzardo - premi - dipendenza
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