I MONOPOLI HANNO PUBBLICATO I DATI RELATVI ALLA RACCOLTA DEI GIOCHI D'AZZARDO NEL 2014
Nei commenti ai dati, la spesa media viene determinata dividendo la somma raccolta per il numero degli italiani, "neonati compresi" , riuscendo così a mantenerla relativamente bassa, anche se si arriva a 1.422 euro ad anno .
Ma se calcoliamo la spesa media "neonati esclusi" , come sembra più corretto, dato che i neonati non giocano, dividendo la cifra raccolta per il numero delle persone che si stima abbiano effettivamente giocato nel 2014, il 50% della popolazione, la spesa media vola a 2.844 euro ad anno per giocatore. Un dato ben più preoccupante, forse troppo, ecco perché viene fornito "neonati compresi".
C'è anche un altro aspetto che mi lascia perplesso: i monopoli determinano la "spesa" degli italiani per l'azzardo sottraendo le "vincite" alla "raccolta".
Questa comunicazione è ingannevole, il dato fornito, infatti, non tiene conto del "rigioco".
Se acquisto un gratta & vinci da 5 euro e vinco un premio di uguale valore per quattro volte successive, impiegando la vincita per acquistare ogni volta un altro biglietto, fino a perdere con l'ultimo, i dati diranno che la "raccolta" è stata di 25 euro, i cinque biglietti acquistati, la "vincita" è stata di 20 euro e quindi secondo i monopoli la "spesa" è stata di 5 euro.
In realtà, pur avendo vinto l'80% di quanto ho giocato, ho perso tutto, spendendo complessivamente 25 euro per l'acquisto dei cinque gratta & vinci. I venti euro vinti, infatti, sono soldi del giocatore che li utilizza per (ri)giocare, perdendoli. La "spesa" quindi corrisponde alla "raccolta" e in questo caso è stata di 25 euro, non di 5 euro, come vorrebbero i monopoli.
I monopoli hanno due "tasche", in una finiscono i soldi spesi dagli italiani per l'azzardo, da cui prelevano una parte, che finisce nell'altra per pagare le vincite. La differenza tra le due determina il guadagno dei monopoli.
Per i giocatori non è così, la tasca è una sola, in essa si mescolano i soldi che spende per il gioco e le vincite. Se anche i giocatori avessero "due tasche", prendendo da una i soldi per giocare d'azzardo e mettendo nell'altra le vincite, si renderebbero conto di come stanno effettivamente le cose e quanto perdono realmente, smettendo, forse, di giocare.
Si accorgerebbero, per esempio, a cosa serve e che fine fa quel 60% di premi pari al prezzo del biglietto presente in media in tutti i gratta & vinci, con cui i monopoli "finanziano" il gioco d'azzardo, definendolo ipoocritamente "vincite".
Postato il 05/06/2015 11:18 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: gioco d'azzardo - aams - libro blu
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