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L'Autorità vigila sulla correttezza delle pratiche commerciali delle aziende, compresa la pubblicità e "ha l'obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini".(*)
(*) dal sito istituzionale dell'AGCM
Ritenevamo che la percentuale di vincita rappresentasse una indicazione rilevante per la scelta economica dei giocatori.
L'autorità rifiutò di aprire una istruttoria sul punto e ci comunicò, con racc. del 10 ottobre 2010 (segnalazione del 23 marzo 2009) che "il prodotto oggetto di valutazione, "lotteria istantanea", è classificabile per sua natura come un gioco di fortuna (!) ...pertanto, il consumatore quando decide di acquistare il biglietto di una determinata lotteria "Gratta e Vinci" è consapevole di partecpare a un gioco basato sulla sorte ed è altrettanto cosciente del fatto che l'esito (vincere o non vincere) sia incerto, ma se ne assume il rischio confidando nella propria fortuna. Alla luce di ciò, le informazioni di cui si lamenta l'omissione non appaiono determinanti ai fini della scelta di acquistare un bilgietto delle lotterie istantanee. "
La mancanza di informazioni relative alle percentuali di vincita è stata denunciata anche con raccomandate 11 giugno 2012, 28 giugno 2012 e 24 luglio 2012, rimaste ad oggi senza esito.
Riportiamo il disposto dell'articolo 7, comma 4 bis, della legge 8 novembtre 2012, di conversione del DL 13 settembre 2012, n. 158 (Decreto Balduzzi) "La pubblicità dei giochi che prevedono vincite in denaro deve riportare in modo chiaramente visibile la percentuale di probabailità d vincita che il soggetto ha nel singolo gioco pubblicizzato ".
Le probabilità di vincita devono figurare anche sulle schedine e sui tagliandi dei giochi (comma 5).
Alla prossima.
Postato il 12/03/2013 16:27 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: Autorità garante della concorrenza e del mercato - Antitrust - percentule di probabilità vincita dei giochi - decreto Balduzzi
L'AGCM ha condannato la Sisal al pagamento di "ben" 40.000,00 € (sanzione prevista tra un minimo di 5.000,00 e un massimo di 500.000,00) per aver ingannato gli italiani con una pubblicità scorretta. L'Autorità però non ha tenuto conto che dopo un solo un mese dal lancio il gioco aveva già incassato 209,3 milioni di Euro, a spese dei giocatori... "giocati".
I soldi, come sempre, li mettono i giocatori.
Ma anche per il Win for Life non tutto appare specchiato.
Intanto nella pubblicità di lancio veniva affermato che indovinando 10 numeri, e centrando l'undicesimo assegnato dal sistema, si vincessero 4.000,00 Euro al mese per venti anni.
In realtà le cose non stavano così. Il gestore aveva "dimenticato" di precisare che se i vincitori fossero stati più d'uno il premio (i 4.000,00 Euro mensili) si divideva per il numero di vincitori.
La circostanza veniva denunciata all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che si occupa anche della correttezza e della trasparenza della pubblicità, che con provvedimento n. 20961 del 30 marzo 2010 (in allegato) condannava la Sisal al pagamento della somma di Euro 40.000,00, in quanto "...risulta che la condotta del professionista" (la Sisal) "deve ritenersi scorretta in quanto idonea a indurre in errore il consumatore su caratteristiche essenziali del gioco e a fargli conseguentemente assumere una decisione che non avrebbe altrimenti adottato": l'acquisto del biglietto.
Ritenendo tuttavia che la falsa informazione fosse stata data solo per un mese, avendo successivamente la Sisal aggiunto alla propria pubblicità l'avverbio "fino" davanti all'importo del premio, la sanzione veniva fissata in 50.000,00 Euro, ridotti poi a 40.000,00, dato che la Sisal aveva "modificato la propria condotta" spontaneamente.
Un paio di osservazioni.
L'effetto trainante sul gioco della pubblicità ingannevole in ordine alla effettiva entità del premio, secondo noi, dura ancora oggi, altro che un mese.
Quand'anche la pubblicità scorretta, con il conseguente inganno per i giocatori, fosse durata solo un mese, la misura della sanzione appare ridicola. Solo il primo giorno di gioco, con un numero di estrazioni ridotto, solo otto, l'incasso è stato di 3.949.785 Euro. Il primo mese il gioco ha incassato 209,3 milioni di Euro. Se solo il 20 per cento dei giocatori avesse partecipato al gioco indotto in errore dalla pubblicità ingannevole, il gestore avrebbe incassato illecitamente oltre 40 milioni di Euro.
Riteniamo che l'effetto ingannevole della pubblicità abbia riguardato una maggiore percentuale di giocatori per un tempo molto più lungo, così che non sembra azzardato credere che il vantaggio indebito sia stato di centinaia di milioni di Euro, a fronte di una multa di 40.000 Euro.
La stessa scorrettezza riguarda l'informazione relativa agli altri premi. Neanche per essi viene chiarito che in caso di più vincitori il premio si divide. Basta prendere una scheda di gioco per verificare. Se giochi un Euro e fai dieci vinci circa 10.000 Euro, se giochi due Euro e fai 0 o 10 vinci circa 10.000 Euro, senza chiarire che ciò accade solo se non ci sono altri vincitori. Così è accaduto che invece dei 10.000 Euro promessi, i giocatori con dieci o zero abbiano vinto molto di meno. La stessa cosa per i premi minori. Chi fosse incuriosito può andare a controllare sul sito Sisal)
Di più. Può capitare, che si vinca molto meno di quanto promesso anche in caso di unico vincitore, se il montepremi di categoria è inferiore al premio promesso. Si veda il bollettino del 5 settembre per una conferma.
Abbiamo denunciato la circostanza all'AGCM e siamo in attesa di una risposta.
Sarebbe comunque interessante conoscere sulla questione il punto di vista dei tanti giocatori che hanno vinto premi inferiori a quelli promessi.
Fateci sapere.
Allegato:
Postato il 07/09/2010 16:52 in 'Aggiornamenti' da Asteriti Avv. Osvaldo
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Tags: win for life - pubblicità ingannevole - premio - numerone - AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - Sisal - multa
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